Il mal di testa del bambino

imagesVY1SF2BNGenova – Uno dei disturbi più frequenti e molto comune nei bambini è il mal di testa,che ha incidenza di circa il30% in età scolare (6/10 anni) e 14% dopo la pubertà (12/17 anni).
Secondo uno studio di ricercatori parigini e milanesi, il mal di testa più precoce dei bambini può originare dalle coliche gassose avute nel periodo neonatale.
In età pediatrica, i mal di testa più diffusi sono: l’emicrania e la cefalea muscolo-tensiva. La cefalea a grappolo è molto rara.

La muscolo-tensiva è significativamente più frequente dell’emicrania,con una percentuale rispettivamente di 15% e il 4%,in età pediatrica.
La muscolo-tensiva aumenta progressivamente, dal 3% dell’età prescolare all’11% dell’età scolare e al 23% dell’adolescenza.

Tuttavia, nel periodo prescolare è difficile la classificazione di cefalea, perché in quella età,i bambini, avendo talvolta anche sintomi sfumati, non sono in grado di chiarire esattamente il tipo di dolore.

Conseguentemente i genitori ,non sempre possono definire la presenza di mal di testa.
Femmine e maschi hanno la stessa incidenza del disturbo fino al periodo della pubertà.

Dopo i 12/13 anni, le ragazze, in concomitanza delle modifiche ormonali, hanno una incidenza maggiore.

CAUSE E SINTOMI
I molteplici fattori scatenanti del mal di testa,sono, in particolare, di natura psicologica,fisica o da affaticamento.
Alcuni citano l’influenza dei fattori alimentari, ma ciò non è dimostrabile.
La cefalea muscolo-tensiva è provocata dalla contrazione dei muscoli del volto, del collo e delle spalle.

Il dolore coinvolge entrambi i lati della testa , è continuo ma non pulsante.
Generalmente non è troppo forte ,ma fastidioso e persistente e può durare da mezz’ora a tre giorni. In questa fase il bambino può percepire rigidità muscolare nel collo e nelle spalle. La contrazione dei muscoli può originare da posizioni anomale del corpo durante i giochi o lo studio o l’ insorgenza di ansia causata da problematiche familiari, scolastiche, sociali.

Il dolore può essere accentuato dalla intensità della luce e dei rumori.
Le cause dell’emicrania non sono sempre molto chiare.

Nei bambini le più comuni sono: fattori ambientali, stimolazione luminosa intermittente, rumori, odori, modifiche climatiche e metereologiche, inquinamento.
Altri fattori sono da ricercarsi in problematiche familiari, scolastiche, sociali,nello sforzo fisico,nello stress psico-fisico,disturbi del sonno (assente o molto ridotto),fame o digiuno frequente.
L’emicrania è una particolare modalità di mal di testa.
Il sintomo iniziale è un forte dolore, localizzato in un solo lato dell’ encefalo,( anche se i bambini più piccoli possono avere il dolore in entrambi i lati).
La durata di questo disturbo non è molto lunga, ma simile a quella della cefalea tensiva.
Il mal di testa influisce molto sulla qualità di vita del bambino sofferente e limita la possibilità del gioco e del divertimento. Influenza anche il rendimento scolastico e può contenere e ridurre la vita sociale.
Ruolo importante nella genesi del mal di testa ,è dato da tensioni familiari e spesso uno dei genitori soffre di questo disturbo.

TRATTAMENTO
Dopo la comparsa delle problematiche cerebrali del bambino ,non bisogna sottovalutarle, ma rivolgersi precocemente al Pediatra di famiglia per capire le cause del dolore.
Poichè il bambino può non essere in grado di spiegare il tipo di dolore o definire la precisa sede cerebrale, spetta ai genitori valutare il tipo, la durata e la frequenza dei sintomi e delle crisi.

E’ anche necessario capire se intervengano fattori scatenanti di origine alimentare, psicologica (stress), ambientale (temperature anomale), familiare (mal di testa in altri parenti), farmacologica (medicine assunte).
Tutti questi dati debbono essere comunicati al medico di controllo ,per contribuire a favorire la scelta della cura più corretta.
Prima di iniziare la terapia è necessario un esatto inquadramento diagnostico.

Occorre, inoltre, rassicurare sia i genitori che il bambino sul fatto che il dolore non è grave e che durerà poco.

I diversi approcci terapeutici della cefalea riguardano il trattamento di fase acuta e di prevenzione.
Per la fase acuta normalmente vengono impiegati i farmaci triptani e i FANS (antinfiammatori non steroidei), in particolare in presenza dell’emicrania o della cefalea a grappolo.

La terapia preventiva delle cefalee ,invece, si basa su cinque classi di farmaci : antistaminici (ciproeptadina), antiepilettici (topiramato, sodio valproato, gabapentin, levitiracetam, zonisamide), calcio-antagonisti (flunarizina,nimodipina), antidepressivi (tradozone,amitriptilina, pizotifene), anti-ipertensivi (clonidina, propanololo, timololo), FANS (naproxene).

Tuttavia studi recenti hanno documentato che i farmaci più efficaci del placebo per il trattamento dell’emicrania episodica sono: il tradozone (antidepressivo) e il topiramato(antiepilettico) mentre non sono efficaci la clonidina e il propranololo (anti-ipertensivi), la flunarizina (calcio-antagonista), il pizotifene (antidepressivo), il sodio valproato (antiepilettico).

In alcuni bambini affetti da cefalee mensili non molto gravi e trattati con placebo, si possono avere dei cali significativi.

Consulenza Medico Scientifica Gratuita Prof. Giovanni Serra, già Primario Neonatologia Ospedale Gaslini di Genova
luisa costa

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