Autismo, la diagnosi precoce

Genova – L’autismo è il più noto tra i disturbi dello sviluppo; è denominato anche disturbo autistico.

I disturbi dello Spettro autistico (DSA) sono neuropsichiatrici e presentano un’ampia varietà di espressioni cliniche e comportamentali, che originano da disfunzioni multifattoriali dello sviluppo del sistema nervoso centrale.

Tutti i bambini con DSA mostrano problemi nell’interazione sociale, nella comunicazione e nel comportamento.

In genere, i disturbi dello sviluppo compaiono prima dei 3 anni e l’autismo è più frequente nei maschi rispetto alle femmine.
I problemi dell’interazione possono comparire nel bebè, già nei primi mesi di vita, con il rifiuto del contatto oculare e delle espressioni facciali (assenza di sorriso o pianto).

Anche le difficoltà di comunicazione possono comparire precocemente: i bambini che ne sono affetti possono restare muti, dopo aver iniziato a ciangottare e balbettare.

Però,le problematiche comportamentali compaiono nell’età infantile e i bambini possono trascorrere ore a mettere in fila macchine e trenini, piuttosto che utilizzarli per un gioco con attività immaginarie.

Nonostante i primi sintomi dello spettro autistico possano comparire nei primi mesi di vita, i disturbi, solitamente,si individuano dai 18 mesi , anche se recentemente alcuni Studi segnalano che sia possibile individuarli fin dall’età di un anno o anche più precocemente.

Nei casi inizialmente non gravi, si possono avere ritardi o problemi in molte diverse abilità ,che poi si sviluppano in età adulta.

Generalmente, quando un bambino impegnato e chiacchierone presenta fasi iniziali di silenzio improvviso, ripiegato su se stesso, sono i genitori a rilevare per primi questa anomalia o altri comportamenti insoliti, anche se non possono capire la natura specifica e l’entità del problema.

La diagnosi dei disturbi autistici, generalmente ,non viene formalizzata prima dei 3-4 anni di età, anche se vengono riconosciuti precedentemente i segnali di rischio.

Il ritardo di questa diagnosi dipende dai genitori, soprattutto con il primo figlio,quando non possono essere in grado di percepire i comportamenti devianti, rispetto al normale sviluppo

Tuttavia la definizione della patologia è possibile già a 12 e 13 mesi, se la valutazione è condotta da un professionista esperto.

Consulenza Medico Scientifica gratuita del Prof.Giovanni Serra, già Primario Ospedale Gaslini di Genova
luisa costa

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