
Genova – Si sa e si osserva che i bambini che frequentano il Nido o la Scuola si ammalano più spesso di raffreddore, mal di gola, febbre, disturbi gastrointestinali, congiuntiviti, pediculosi e malattie infettive.
In passato, quando si ammalavano, venivano tenuti in casa per molti giorni mentre attualmente il rientro nell’asilo o in classe è più rapido perché molti genitori debbono andare al lavoro o non possono utilizzare una babysitter per accudire il figlio malato. Ma trasferire precocemente il bambino non ancora guarito, dalla casa alle sedi dove ci sono altri bambini, può
comportare esposizione a malattie ricorrenti, disperdendo ai piccoli compagni il loro virus.
Per evitare queste ulteriori problematiche è necessario che il bambino con patologie infettive, anche le più banali (otiti,
riniti o faringiti), oltre una corretta terapia, sia tenuto a casa per almeno cinque o sette giorni.
Una rinosinusite, che riguarda le mucose del naso, spesso provoca raffreddori, che se non sono curati bene,con l’infezione “fuori controllo”,diffondono ai seni paranasali. Se il bambino, per un’otite, ha assunto antibiotici per sei o sette giorni, occorre farlo attendere ancora altri tre o quattro.
E’ preferibile che il bambino non venga portato al Nido nel primo anno di vita ,ma solo in seguito sarà più prudente. I vantaggi saranno solo per lo sviluppo e la socializzazione. Se invece il bambino si ammala facilmente co infezioni ricorrenti, i tempi di convalescenza devono essere più lunghi. Non occorre valutare soltanto l’assenza della febbre ma è necessario tener conto anche del malessere del bambino e, in particolare, se ha tanta tosse, raffreddore più grave o dolore molto forte. In questi casi conviene aspettare.
Per alcune malattie le regole debbono essere molto precise. Tenuto conto che nell’asilo o nella scuola i bambini sono contagiati da varicella, morbillo, rosolia, parotite,pertosse, scarlattina: il tempo di permanenza a casa dipende dal tipo della patologia.
Se il bambino è mantenuto a casa per la presenza della varicella o del morbillo può ritornare all’asilo o a scuola 5 giorni dopo l’evoluzione delle vescicole o delle macchie cutanee, in assenza di altre problematiche.
Per la rosolia, che non necessita cure specifiche, il bambino deve essere tenuto a casa per 7 giorni ma senza particolari restrizioni.
Per la parotite, dopo la comparsa del gonfiore delle ghiandole salivari, senza forme complicate, e dopo il riposo e la dieta leggera, preferibilmente liquida, il decorso completo si svolge solitamente in 9 o 10 giorni. Se per la per tosse il bambino non è in ospedale ma a casa, il periodo di incubazione è solitamente da 7 a 10 giorni, ma può essere lungo anche 21 giorni.
La scarlattina, per evitare le complicazioni,deve essere curata con gli antibiotici specifici per lo streptococco betaemolitico di gruppo A. Se dopo 2 giorni dall’inizio della terapia la febbre scompare, si può uscire da casa dopo altri 2 o 3
giorni.
Per la congiuntivite non è necessario rimanere a casa per molti giorni; iniziata precocemente la terapia si può ritornare a scuola dopo 2 giorni.
Luisa Costa
Con la Consulenza Medico Scientifica del Prof Giovanni Serra già Primario Neonatologia dell’Ospedale
Gaslini di Genova
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